sabato 18 maggio 2013

Il Figlio di una Cutrettola (di Paolo Rossi, Chiamatemi Kowalski)

         Questo pezzo è dedicato a un piccione viaggiatore parigino che viveva in Francia nel 1927.
         Voi mi direte: "Non ci sono piccioni viaggiatori: ci sono i colombi viaggiatori". Lo so. Questo era figlio di una cutrettola. Ora devo spiegarmi che differenza passa tra i colombi e le cutrettole. I colombi tubano sopra i cornicioni, le cutrettole ruttano dentro le grondaie. 
Le cutrettole sono animali molto più infidi: tu dai una lettera a un colombo viaggiatore, lui la porta. La dai a una cutrettola, lei la legge per strada, la commenta con gli amici.
Ci sono delle differenze anche fra i piccioni e i colombi. Tu fai una foto in piazza col piccione? Lui viene lì guarda il miglio, mangia. Invece il colombo viaggiatore guarda il miglio e dice: "Dove devo portarlo?"
         La storia di questo piccione è molto triste perché i suoi amici lo prendevano in giro perché era figlio di una cutrettola; gli facevano gli scherzi, gli legavano di notte le ali sopra le guglie. Lui si svegliava alla mattina e faceva: "Ciao, vado a fare colazioooooooooneeeeeeee!" È finiva sulla testa del solito turista giapponese... C'erano anche allora, nel1927, solo che non avevano ancora gli occhi a mandorla. Gli sono venuti a furia di prendere piccioni in testa.
          Non lo tenevano mai in considerazione. Neanche quando dovevano trasmigrare e loro si dividevano in fazioni per la direzione da prendere, lui interveniva per dire la sua e gli altri: "Zitto! Zitto che l'altra volta ci dovevi portare ai Caraibi e siamo finiti in Russia!" "Eh, ci siam visti la Rivoluzione! E poi i comunisti mica mangiano i bembini!" " i bambini no, ma i colombi si!"
Anche durante il viaggio della trasmigrazione gli facevano gli scherzi. Gli dicevano: "Guarda cos'hai sotto l'ala!" Lui si guardava, si avvitava e cadeva giù. Finché un giorno, al massimo degli scherzi gli fanno: "Guarda, attento che c'è un aereo!" E lui: "ma figurati se c'è un aereo in mezzo all'oceano!" C'era veramente. Era quello di Lindbergh: il primo lo "Spirit of St. Luis" era lì che stava dormendo, lo dice la storia che si era addormentato. A un certo punto sente un botto e si sveglia: "Ma questo è un piccione!" È il piccione: "Ma questa è una sfiga!" Vuoi perché non sapeva come chiamare gli aerei, vuoi perché la parola era appropriata. C'è da dire che è stata la prima volta nella storia dell'umanità che è stata pronunciata la parola "sfiga". Lui, il piccione, quindi, attaccato alla fusoliera ritornò a Parigi, si pese un casino di applausi, ma anche di freddo della Madonna e fu costretto a restarsene ormai lì tutto l'inverno. È dai suoi racconti, quello che lui disse fu: "Sì, ho passato tutto l'inverno a Parigi, ma sapete....."
            "..... A poco a poco il mio carattere s'indurì. La mantide mi insegnò ad uccidere, il pipistrello a seminare terrore, la gazza a rubare, la passera a scopare. Non le colombe che se ne stavano a prendere il sole ai Caraibi, ma qualsiasi altro uccello che mi capitasse sotto tiro, pappagalli e, cutrettole, cinciallegre ( che prima si chiamavano cince tristi ); ho imbastardito razze, un ornitologo si è suicidato di fronte a uno dei miei figli: un piccione che faceva "coccodè". 
             E quando venne l'estate ritornarono i colombi. Belli, abbronzati di olii e creme. C'è chi aveva fatto l'Actor's Studio, o diceva di averlo fatto, c'è chi era diventato post-moderno e cava solo sulle statue di Andy Warhol, c'è chi aveva scritto libri di successo per colombi come Paura di Camminare, c'è chi vedeva imparato a tirare la coca, ma non aveva il naso, gli era venuto un becco d'aquila.
             Quel l'estate caddero duecentocinquanta colombi dalla guglia più alta di Notre-Dame. Tutti pensarono che fosse suicidio. Solo qualche colombo ipotizzò che potessero essere stati buttati giù. ma era fantascienza. Come se un anarchico si presentasse in questura e buttasse giù da ogni finestra dieci poliziotti. Fantascienza al contrario..... Intanto la mia razza cresceva e si moltiplicava.
C'erano sempre più piccioni e meno colombi. Nessuno mi chiamava più cutrettola, nessuno in chiamava più piccione."
              "Il mio nome era Kowalski."

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